Da quando ho iniziato a
correre (nel secolo scorso), ho disputato gare in quasi tutte le
festività, sia civili che religiose, con un'unica eccezione: non ho
mai corso il 25 dicembre (Natale) e la domenica di Pasqua.
Quest'anno, in particolare, c'erano tutti i presupposti per
rispettare questa consuetudine. Nessuna possibilità di 'evadere' per
cercare un percorso più agevole, con una gara disputata venerdì e
con la prossima programmata per il giorno di Pasquetta.
Ecco quindi programmata
per domenica una giornata di tutto riposo (con grande soddisfazione
di schiena e ginocchia che mal sopportano il tortuoso circuito del
CoronArena).
Ma... eh, sì, anche
qui c'è una ma. Sabato sul telefonino, tramite WhatsApp, arriva un
messaggio del Papa. Troppo lungo per riportarlo qui, ne faccio una
breve sintesi: “Domenica di Pasqua dovresti correre e fare una
donazione agli Alpini di Capriate e Crespi per le esigenze collegate
al Coronavirus”.
Non mi meraviglio del fatto che abbia scelto
un'associazione come gli Alpini che garantiscono serietà e
affidabilità sulla destinazione dei fondi raccolti. Resta un dubbio
del perché abbia scelto la sezione di Capriate e Crespi. Non
importa. Quello però che più mi ha meravigliato è come abbia avuto
il numero del mio cellulare. Indagherò poi.
A questo punto non mi
posso tirare indietro: è una richiesta proveniente dall'alto, quasi
un'imposizione. Unica libertà che mi è lasciata è la distanza da
percorrere. Scelgo quindi la distanza giusta, 21 chilometri, da
correre in tutta tranquillità. Partenza anticipata, in quanto il
termine massimo per la conclusione della gara sono le 11.00.
Sveglia 6,30, partenza
7,30. In effetti la partenza sarà posticipata di circa 8 minuti,
perché il merlo mio unico spettatore pretende anche lui la
colazione. Spartisco con lui biscotti ai cereali (biologici). “Fiiiu,
frree sssscc”, (trad. “Buona scelta: leggeri e digeribili …”.
7.38 partenza. Anche
oggi non ho avuto difficoltà ad entrare in griglia. Ho saputo che il
messaggio del Papa è stato inviato ad altri miei compagni di
squadra, per cui oggi ed in questo orario stanno sicuramente correndo
Rosa (che ha in programma una maratona in quattro tappe), il
Mister e Nicola.
Altri hanno corso ed altri correranno per la “Pasqua Solidale”,
ma il sapere che in questo momento sto correndo in “virtuale
compagnia” di compagni di squadra, mi fa correre sereno. Oggi il
primo pensiero va a Luca, un mio ex compagno di squadra che,
dimesso di recente dall'ospedale, è in via di guarigione. Luca è un
atleta di valore, che corre le ultra; è stato nazionale ed ha vinto
numerose gare. Io però voglio ricordarlo per dei “piccoli” gesti
che lo rendono “grande” come persona. Ne voglio citare solo uno:
l'aiuto dato ad un “avversario/compagno” per raggiungere il suo
piccolo/grande obiettivo (- vedi
- ). Sono sicuro che saprà superare al più presto anche questa
prova, forse la più ardua. Oggi ritorno alle mie abitudini e corro
senza cronometro. Sarà il campanile ad indicarmi il passare del
tempo. Oggi, giornata di Pasqua, le campane suonano squillanti e
festose, nulla a che vedere con il suono sentito nei giorni scorsi. È
davvero passato il picco? Stiamo tornando piano piano alla normalità?
Più che un'affermazione, la mia è una speranza. Quello che è reale
è la corsa che piano piano procede verso la sua conclusione. Oggi,
forse per la prima volta, la schiena, ma soprattutto le ginocchia, si
fanno sentire: “Ma oggi non si doveva riposare?”. Beh, in
effetti la giornata doveva essere di riposo ma, vista la chiamata
dall'alto, non potevo certo rifiutare. Ed ecco che entra in campo
Giuditta (o meglio il pensiero di Giuditta). Penso: “Lei ha
superato un prova ben più grande di qualche giro in
giardino; posso io fermarmi?”. Giro dopo giro eccomi quindi
alla fine. 3h 05' 19”.
Foto di rito, doccia,
ed eccomi davanti alla televisione, dove il Papa celebra la Santa
Messa pasquale. Oggi il Vangelo sembra proprio parlare di noi (GV.
20, 1-9). “... Maria Magdalena si recò al sepolcro … Corse
allora … . Correvano assieme tutti e due, ma
l'altro discepolo corse più veloce
… giunse intanto Simon Pietro ...” “Ah, ecco da dove ha preso
l'idea per farci correre anche il giorno di Pasqua! E
bravo, Francesco!”.
Nel
discorso dopo la Santa Messa mi è parso di sentire, verso il termine
del discorso fatto in italiano, una frase detta in latino: “Bergomum,
numquam cedas!”.
Ecco
il collegamento con noi. Per chi non sa il latino, fornisco la
traduzione: “Berghèm,
mola mia!”.
Ok, traduco anche per chi non sa il bergamasco: “Bergamo,
non mollare!”
Quello che ancora non mi so spiegare è come
Francesco abbia avuto il mio numero di cellulare e quello di molti
Runners Bergamo che in questi giorni stanno correndo in modo
solidale. Non sarà per caso una bufala (essendo poco social
preferisco chiamarla così e non fake news), come quella di recente
apparsa in rete della poesia di tale Eracleonte di Gela, risalenti al
233 a. c., che ha tratto in inganno anche un presidente di regione?
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Se volete essere vicini con un gesto di
solidarietà, Sir Marathon consiglia “Gruppo Alpini Capriate
Crespi”, che alla fine provvederà ad inviarlo alla sezione di
Bergamo sull'apposito conto creato per l'emergenza coronavirus.
Gruppo
Alpini Capriate Crespi
CF/PI
91040810169
IBAN
IT94X0889952750000000480063
BBC Treviglio
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Ciao complimenti per quello che ai fatto è quello che farai domani. Anche x il bel commento sul Papa.
RispondiEliminaSei un grande e lo penso davvero, trovi sempre la forza per affrontare tutte le gare che la vita ci propone con grinta e tenacia...complimenti!
RispondiElimina