lunedì 23 marzo 2020

“Crazy Marathon”: la gara


Ecco ci siamo!
Tutto è stato preparato al meglio; si tratta solo di iniziare la gara.

Quando si dice: “Oggi corro la maratona in casa”, fino ad ora si intendeva correre una maratona nella propria città, al limite nella propria provincia e questo con tutti i vantaggi del caso: limitare gli spostamenti, ridurre le spese di trasferta, essere presto a casa dalla famiglia, ma mai come in questa “competizione” il significato è più azzeccato. Infatti la distanza dalla porta di casa (mia) alla linea di partenza è poco più di … un metro.
Nessuna difficoltà a posizionarmi nella griglia di partenza, e non nelle ultime posizioni come faccio di solito (la mia filosofia: più sono posizionato nelle posizioni arretrate e … meno atleti mi superano in gara). Sono in prima fila!

Giorno 1. Sabato 21 marzo – ore 9.19. Partenza! L'inizio della gara non è dato dal solito colpo di pistola, ma lo starter è Tommaso, che dal telefonino, scandisce gli ultimi secondi del count-down : “Tre … due … uno, via!”. I primi giri sono di studio del percorso. Curva di qua, curva di là: non si ha certo il tempo di lanciare l'andatura, come direbbero gli atleti più evoluti, quelli che corrono con diavolerie elettroniche che misurano praticamente tutto (battito cardiaco, velocità, calorie consumate, etc. etc.). Io oggi eccezionalmente corro con il cronometro al polso, ma questo alla fine non mi sarà certo di aiuto. Nei primi giri ho qualche difficoltà con il sistema di rilevazioni giri (Chick peas Transfer): prendere un solo chick peas è abbastanza difficoltoso e si corre il rischio di rovesciare i “dati” contenuti nel Transponder 1. Ma i progettisti del sistema hanno fatto un buon lavoro e mi confermano che il Transpoder 2 rileva solo i dati “a contatto” e quindi è possibile prelevare una quantità maggiore di “dati” e depositarne uno solo! Bel lavoro quello fatta dalla ditta OL-DA. Dopo una cinquantina di giri, prese le adeguate misure, mi sembra che tutto funzioni bene e le gambe, anche se sollecitate in modo anomalo, non danno particolari problemi. Non dovendo pensare più alla corsa, avendo impostato la gara come pensato a tavolino, cioè prendere il comando e poi controllare di non essere sorpassato da altri, la mente è libera di “vagare”. Spesso, correndo la maratona, per non pensare alla gara, ai chilometri fatti a quelli che mi separano dal traguardo … ai piccoli dolori fisici, lascio spazio ai miei pensieri. In questo caso i pensieri, i ragionamenti interiori, sono rivolti ad una sola cosa: “Quello che sto facendo è una cosa giusta? Lo faccio per mettermi in mostra?”. Passano i giri e mentre corro cerco di darmi delle risposte. “Mettermi in mostra?. Certo che no, nessuno, a parte i parenti ed una ristretta cerchia di amici sa quello che sto facendo. Nessuna diretta sui social; farò il resoconto della “Crazy Marathon” solo alla sua conclusione. Beh, in quei momenti non ero certo dell'esito positivo. Ora, visto che scrivo …! “Faccio la cosa giusta?”. È certamente vero che in questi tragici momenti ci sono persone che soffrono per la perdita di parenti cari, che medici ed infermieri stanno facendo molto più del loro lavoro, che molti volontari danno una mano costruendo ospedali o facendo del volontariato attivo, ma è anche vero che, come dice il nostro Presidente Sergio Mattarella, l'Italia deve vincere questa battaglia … forse guerra è il termine più appropriato. Quindi sì ai canti sui balconi, alle trasmissioni di canzoni a reti radiofoniche unificate e perché no a maratone corse in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle recenti norme emanate.




Toc, toc, toc (suono tipico del Tansponder 2) che rileva i passaggi. Quasi senza accorgermene i giri passano. Quasi alla fine apro la mano e vedo che ci sono non più di 12 chick peas, quindi meno di un chilometro alla fine. Una rapida occhiata al mio cronometro: un rapido calcolo e vedo che aumentando di poco il passo posso terminare con un tempo inferiore alle due ore. Cosi faccio, ma … all'imbocco del “Canyon Garage” inciampo e cado rovinosamente a terra. Immediati i soccorsi del servizio sanitario, ma devo necessariamente ridurre l'andatura e, con i tempi per le medicazioni, perdo tempo. 2h 03' 39” il tempo della prima giornata.


Forza "BRESCIA MOLA MIA!!





Giorno 2. Domenica 22 marzo. Giornata nuvolosa e fredda. Le notizie che giungono dalla vicina Brescia sono sconfortanti: contagi e morti sono in forte aumento, tanto che le cifre stanno rapidamente raggiungendo quelle di Bergamo! No, cugini Bresciani, così NON si fa, non si deve fare. Fermatevi, lasciate questo tragico primato ad altri. Ho molti amici Bresciani, parecchi dei quali sono miei compagni di maratone. Per questo dedico questa seconda mia “fatica” a loro e che valga anche per loro il motto dei bergamaschi “Brescia, mola mia!”.
Ore 9.19. partenza. Oggi lo starter di partenza è Oliver, che dall'altra sponda della Manica fa il suo count-down: “Tre... due … uno. Nonno, via!” (in questo caso noterete che il via è pure personalizzato). La gara ha lo stesso svolgimento del giorno precedente. Partenza in testa e mantenimento della posizione fino alla fine. Oggi, a differenza di ieri, corro senza cronometro. Il tempo sarà scandito dai rintocchi orari delle campane del campanile. Tutto sembra procedere per il meglio (beh, a parte il dolore alle gambe, ma un maratoneta, soprattutto se “volontario”, non si lamenta). Quando tutto sembra procedere per il meglio, un guasto al passaggio di “dati” tra Transponder1 e Transponder2, per perdita di dati! 225 sono presenti all'inizio della gara nel primo, 225 DEVONO essere presenti alla fine nel secondo. L'anomalia viene quasi subito eliminata con l'aggiunta di un “Refilll box”, posto accanto al Transponder1: da questo si dovranno prelevare i dati persi per non perdere la sincronia.
Oggi, a differenza di ieri, le tribune sono affollate, ma noto subito che fanno un silenzio assordante, forse per non disturbare, rendendosi conto della difficile situazione. Penso che sia meglio avere un pubblico silenzioso che non avere nessun pubblico. Mi sembra di conoscere tutte le persone del pubblico, ma forse è solo una mia impressione. Un grazie per la loro presenza.
223, 224, 225! seconda tappa terminata: tempo 2h 06' 01”.

Zona tribune







Giorno 3. Lunedì 22 marzo Giornata nera con minaccia di pioggia; sarebbe quasi un dramma se dovesse essere così. Oggi l'attenzione è rivolta a tutti coloro che non ci sono più, a quelli che ci hanno preceduto: “soli” nel più assoluto abbandono, certo non per volontà dei loro cari, ma per la situazione oggettiva. In loro memoria ho pensato bene di correre in “nero”, lasciando per una volta la divisa dei Runners Bergamo nel cassetto. Non mi vergogno a dirlo, ma in più di un'occasione durante la gara di oggi, pensando a loro, mi sono sudati gli occhi!
Ore 9.19. Partenza- Starter di oggi David, il nipotino più grande, anche lui residente in Gran Bretagna “Tre … due … uno, via!”. Oggi la “gara” termina. Anche oggi in testa dall'inizio alla fine. Ormai sono certo che la vittoria non mi potrà sfuggire. Unica mia preoccupazione è quella di portare a termine la maratona. Oggi, a causa del tempo molto inclemente, le tribune sono deserte. Unico mio spettatore è un merlo che, impaziente, non vede l'ora che termini questa mia pazzia per poter tranquillamente beccare il mangime che giornalmente gli fornisco. Oggi tutto ha funzionato per il meglio, per cui non mi dilungo oltre nel descrivere la gara.
Ore 11.23.18 taglio il traguardo: miss ad attendermi (?) con i fiori e medaglia, naturalmente tutto secondo le regole.


Pazzia terminata in 6h 13' 58".
Distanza: 42.195 metri
dislivello positivo: +209,25 metri - dislivello negativo -209,25 metri
Totale curve( di vario raggio): 4.725, di cui 2.700 a destra e 2.025 a sinistra.

Uhmmm … siamo sicuri che sia l'ultima pazzia?


Berghem Mola mia”


Ed a proposito di non mollare mai guardate questo video, questo è il vero spirito di un "MARATONETA"!


4 commenti:

  1. Grande Fausto!!! Non avevo dubbi che Sir Marathon ve l'avrebbe fatta!!! Tutto compliance al DL Cura Italia e successivi!!! Un abbraccio!!!

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  2. Quando uno è grande non bisogna meravigliarsi complimenti x l'ennesima impresa.Ciao fausto

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  3. Bravo Fausto, è una cosa bellissima questa, un esempio di positività che dà tanta CARICA a tutti, bravo bravo bravo

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